Archivi del mese: ottobre 2010

In principio fu BoA…

In principio fu BoA (click!). Il successo che l’allora enfant prodige ebbe in Giappone fu talmente eccezionale che alcune persone ancora oggi si dimenticano, spesso e volentieri, che la bella reginetta del jpop in realtà è tutto tranne che giapponese… a volte, probabilmente, ha rischiato di dimenticarsene pure lei.

Poi è stata la volta di quella che forse è la boyband asiatica più celebre di tutti i tempi (non per niente detiene – o deteneva? – il record mondiale per il numero di iscritti al fanclub ufficiale): i Tohoshinki (click!). Dopo un inizio travagliato nel mercato giapponese, sono esplosi come uno dei più grandi successi commerciali degli ultimi anni.

Poco tempo dopo, ha fatto la sua comparsa uno dei gruppi forse più caratteristici del genere kpop, quei Big Bang (click!) che subito hanno dimostrato di sapersi muovere bene tanto nell’hip-hop quanto nelle ballad.

Ma la cosiddetta Korean wave, l’ondata di artisti coreani in Giappone, non sembra volersi arrestare. Anzi! Dopo alcune sporadiche apparizioni di gruppi quali i Super Junior (click! – e in tutto questo non so quante persone abbiano il coraggio di ricordare – senza imbarazzarsi – la versione giapponese di Rokkugo! dei Super Junior T, click!), dopo lo scioglimento dei Tohoshinki, dopo la nascita di JYJ (Junsu – Yuchun – Jejungclick! – tra l’altro, approfitto della parentesi, pare che verranno in Inghilterra, Germania e Francia in tempi brevissimi, l’ha annunciato Xiah Junsu alla fine del concerto a Bangkok un paio di giorni fa… ma ovviamente aspettiamo notizie ufficiali) e dopo un sacco di altre cose… è finalmente arrivato il momento delle ragazze.

Se fossimo in Giappone adesso e fossimo interessate alla musica dei gruppi pop femminili, sicuramente non potremmo evitare di ascoltare le KARA (click!) e le Shoujo Jidai (click! – quelle che in Corea sono le So Nyeo Shi Dae, o più semplicemente Girls’ Generation… che avessero paura di veder storpiato il loro nome dalla PERFETTA pronuncia inglese dei giapponesi? Stelle, come biasimarle). Non solo questi due gruppi (anzi tre, includiamo anche le 4Minute, click!) hanno scalato/stanno scalando tutte le classifiche possibili e immaginabili, ma non hanno nemmeno faticato anni per arrivarci! Tanto di cappello, no?

…no, perché ovviamente c’è sempre chi ha qualcosa da ridire. Meglio così, o non starei nemmeno scrivendo quest’articolo, in effetti…

In questo caso i “problemi” sono tre:

1) Perché, quasi sempre, vengono tradotte canzoni già esistenti in coreano e non se ne producono di originali per il debutto in Giappone?

Questa, a essere sinceri, è una buona domanda. Forse perché costa meno e, in caso di flop, si può tornare a casa tra le braccia delle migliaia di fans che hanno amato la versione coreana? O forse perché, almeno in un primo momento, si cerca di fare presa sui fans giapponesi che già seguono il kpop?
A questo proposito, molti dei detrattori di questi artisti coreani reinventatisi giapponesi, li accusano di non portare niente di nuovo e pregevole alla musica jpop, ma addirittura di abbassarne il livello con il loro utilizzo di musica “riciclata”.
Ognuno, ovviamente, la pensi come vuole.

2) Perché ci sono versi in coreano nelle versioni giapponesi?

Questo è curioso, ma è effettivamente vero. I motivi sembrano essere due: da una parte sembra serva a tenere buoni i fans giapponesi del kpop, contrari all’esportazione dei loro beniamini all’estero, specialmente se questo significa sentirli cantare in una lingua diversa dal coreano.
Dall’altra, pare sia per venire incontro all’interesse che i giapponesi stanno sviluppando nei confronti del kpop e della cultura coreana in generale. Inoltre, sembra che i giapponesi trovino “moderna” l’aggiunta di parole o frasi coreane nelle canzoni giapponesi… sarà.

3) Perché non avviene il contrario? Cioè… perché i gruppi giapponesi non debuttano quasi mai in Corea ma si limitano a fare concerti e/o apparizioni televisive?

La risposta ci sembra francamente ovvia… perché non conviene. Il mercato musicale giapponese è il secondo al mondo dopo quello americano. Quello coreano è, come dire… minuscolo a confronto? Gli artisti giapponesi, che comunque hanno dimostrato negli anni di non dimenticare i loro fans in Corea, non hanno alcun interesse nel debuttare in un mercato così piccolo, mentre gli artisti coreani hanno tutto da guadagnare da un eventuale successo in Giappone.

A noi gli artisti coreani in Giappone non disturbano minimamente, spesso ci piacciono anche, speriamo solo che non si portino dietro quelle belve assatanate che sono gran parte delle loro fans in patria…

Vecchie coppie, nuovi flirt e inquietanti collaborazioni

In un sabato sera solitario ed influenzato (sigh), non c’è niente di meglio che una carrellata di nuovi pettegolezzi per farsi tornare il buon umore. Certo, se magari questi signori e queste signorine si dessero una calmata e facessero per qualche giorno anche loro i pantofolai, magari io avrei il tempo di finire di preparare “I cari, vecchi, sempreverdi pettegolezzi più esilaranti: speciale Arashi” (giusto perché non ci piace che ci si dica che siamo di parte, giammai), ma si fa quel che si può.

Prima di tutto, gioiscano le fanciulle che provavano un cordiale ed intenso odio verso l’attrice Keiko Kitagawa: UP&UP, un conosciuto programma che tratta di beceri pettegolezzi sulle star asiatiche, ha rivelato questa mattina che il popolare idol Y. e la bella attrice K.K. hanno messo un termine al loro tormentato rapporto. E sì, nonostante non ci siano stati dati nomi, ci sono state date descrizioni dei due piuttosto accurate, che non davano adito a fraintendimenti, Tomohisa Yamashita e la bella Keiko si sono ormai lasciati. Le circostanze della rottura del presunto rapporto (perché in fondo, sapete come la pensiamo, vero?) sono tutt’ora ignote, ma se i precedenti pettegolezzi hanno detto la verità, la loro relazione è durata addirittura un anno intero. Ciò che c’è di buono è che se il dolce Yamapi si è lasciato vedere in giro con qualche ragazza non celebre – non ancora, se non altro – mentre faceva compere, anche Keiko si è data subito da fare.


E perso un Golden Boy, meglio fiondarsi subito sull’attore più popolare in assoluto del momento, la cui fama è ancora in crescita, visto che non ha che appena iniziato a farsi vedere in giro sul serio. L’hanno beccata ad un appuntamento in piena regola con niente di meno che Mukai Osamu, recentemente nominato sposo ideale, ragazzo più sexy, ed una serie di altre cose a cui a me, personalmente, avrebbe imbarazzato rispondere in un sondaggio. Il fatto che i due attori facciano entrambi parte del cast (nel ruolo dei personaggi principali) del live action di prossima uscita di Paradise Kiss, adattamento dell’omonimo manga di Ai Yazawa, non ha neanche sfiorato le labili menti dei cacciatori di pettegolezzi, che sono subito andati a scavare nel passato dei due alla ricerca di quando potessero essersi conosciuti e (forse) innamorati. Ciò che è ormai noto in patria, è che l’attore Mukai Osamu sia dichiaratamente bisessuale, e se i maligni (tra cui anche noi, che aspettiamo un grosso outing da parte di qualche celebre asiatico non sapete da quanto) sospettavano che avrebbe seguito le orme del collega Hiroki Narimiya (che prima aveva dichiarato di essere bisessuale e, pochi mesi dopo, aveva ammesso direttamente di essere omosessuale), questo pettegolezzo dovrebbe se non altro calmare un minimo le acque. Peccato, però, ma almeno sappiamo che i primi flirt attribuiti attestano la fama in ascesa.

Chi ha forse deciso di seguire la linea di pensiero della Kitagawa, è l’attrice Mao Inoue (click!), che è stata vista in un ristorante italiano con un bel ragazzo dal volto conosciuto, ma apparentemente non una celebrità – ma siccome i giornalisti sono degli assi a riconoscere certe persone (ricordiamo in silenzio il flirt di Koki Tanaka con la pornoattrice Maria Ozawa), a questo punto ci domandiamo se non fosse un attore di video per adulti anche lui. Siccome – purtroppo – non possiamo andare sul posto a confermare, attendiamo ulteriori notizie.
C’è anche però chi ha deciso di mettere la testa, finalmente, a posto: l’attrice Eri Fukatsu (click!) pare aver deciso di sposarsi entro la fine dell’anno. La Fukatsu ha ormai trentasette anni, ed una relazione stabile che dura dal 2006 con uno stilista piuttosto famoso in patria, quindi non l’aspettava altro che il grande passo. Auguri.


Notizie sicuramente meno felici riguardano l’Uwasa Queen, Erika Sawajiri, data per dispersa pochissimi giorni fa. L’attrice è infatti stata ricoverata in ospedale, le sue condizioni fisiche piuttosto precarie a causa dello stress sembrano essere state peggiorate dalla febbre piuttosto alta che l’ha colpita ad inizio Settembre. A dare queste informazioni è stata la stessa madre della ragazza, Lila, la stessa che aveva dichiarato che la figlia fosse ormai dispersa da un paio di settimane – ora, qui non si sa mai se pensare che i giornalisti si siano inventati tutto, o che le donne di famiglia Sawajiri siano un po’ toccate e abbiano la mania della celebrità facile attraverso i gossip. Pare addirittura che Lila stessa abbia dichiarato a qualche tabloid che la figlia era uscita di casa, scomparendo, dopo un loro litigio, e da allora non si fossero più sentite. Ora ovviamente ritratta tutto, rifiutandosi prima di commentare ulteriormente in proposito delle condizioni di salute della figlia (rispondendo con uno sbrigativo “Sta meglio“), per poi cambiare idea e rilasciare un’intervista in piena regola ai giornalisti del turno dopo (“Non c’è niente di cui preoccuparsi, è stata ricoverata per un po’ di tempo perché lo stress aveva posto la sua salute al limite“, comincia, “Ora è in un posto tranquillo che recupera le energie. Credo sia comprensibile il fatto che mia figlia si sente molto stanca, e, non appena si è sentita meglio, mi ha contattata, assicurandomi che tornerà al lavoro al più presto possibile. Sarebbe ridicolo se la si colpevolizzasse per essersi ammalata!” ha poi concluso, con una nota di piagnucolio nella voce). Insomma, noi propendiamo sicuramente per la versione della mamma pazza, e che la povera Erika non avesse proprio alcuna intenzione di nascondersi a nessuno.
Intanto, però, la AVEX ha rifiutato di commentare alcunché sulle condizioni di salute dell’attrice, nonostante sia ormai chiara la volontà di interrompere il contratto della ragazza (firmato solamente a fine Aprile 2010, dopo il divorzio di Erika sia dal proprio marito che dalla precedente agenzia, la Stardust Promotion). Non è stato fatto alcun comunicato stampa in proposito, probabilmente perché, a causa delle condizioni di salute della Sawajiri, nessuna delle due parti ha firmato il contratto di chiusura o messo delle condizioni. Le motivazioni sono anche in questo caso bene o male ignote, se non fosse per il pettegolezzo che serpeggia nella compagnia da ormai qualche settimana: non è detto che ogni tipo di pubblicità sia ottima pubblicità, e di certo l’attenzione che riceve costantemente Erika non è delle migliori. Insomma, la povera ragazza potrà mettere la testa a posto, comportarsi benissimo, ma il suo titolo di Uwasa Queen continuerà per sempre a portarle problemi.

E chiudiamo qui, con una notizia veloce veloce riguardante i ragazzi della Johnny & Associates, che poi magari pensano che li trascuriamo. Ma voi lo sapevate che nonostante l’abbandono di Jin Akanishi, nel loro prossimo singolo, Change UR World, i KaT-TUN saranno comunque in sei? Il sesto membro momentaneo (grazie a dio) del gruppo altri non è che Ray Luzier (click!). Chi diavolo, direte voi. Be’, il batterista del gruppo alternative metal statuniteste KoRn ha deciso di collaborare con i ragazzi per la realizzazione del loro nuovo singolo. E credeteci, se siamo preoccupate noi, non immaginate lontanamente quanto lo siano i fans dei KoRn (vi dico solo il commento più gentile è stato “ma che cazzo fai, Ray, ti metti con quei finocchi Backstreet Boys giapponesi?“).

Di erotismo, lingerie e arzilli nonnini

Sono decine, hanno invaso il Giappone e sembrano moltiplicarsi con una velocità impressionante. No, non stiamo parlando di una rara specie di locusta nipponica (e nemmeno dei nostri numerosi articoli di questi giorni), ma del gruppo di idols più numeroso che la storia ricordi: le AKB48.

Ne abbiamo già parlato in articoli precedenti e ne parliamo volentieri ancora, fondamentalmente perché è impossibile trattare di entertainment giapponese senza nominarle e… sì, lo ammettiamo, anche perché ci piacciono non poco.

Ma analizziamo la situazione… le AKB48 sono in tutto e per tutto l’emblema dell’idol femminile per eccellenza: viso pulito, sguardo innocente e capelli legati come brave bambine (ogni riferimento a Ponytail to Shushu è assolutamente voluto). Decisamente contrapposte, da questo punto di vista, a idols molto più sexy e prorompenti come possono essere quelle coreane (a cui magari dedicheremo un articolo in un prossimo futuro).

Ad agosto, però, con l’uscita di Heavy Rotation, sono iniziati i loro problemi. Se, infatti, da una parte le ragazze erano ormai state etichettate come le innocenti e irraggiungibili fanciulle di Akihabara, sogno proibito di ogni otaku che si rispetti, con l’uscita del singolo l’esercito di casalinghe morigerate ha gridato allo scandalo: troppo erotico.

Addirittura, quando sono uscite le copertine, i commenti sono stati qualcosa di simile a “sembra la locandina di un film porno“. Ora, noi non stiamo a sindacare su cose del genere, per carità, ma la copertina in questione è questa:

…sì, a quanto pare è troppo erotica. A ognuno la sua opinione, eh?

Problema archiviato? Neanche per sogno. Esce il video, il singolo scala le classifiche come solo i Johnny’s sanno fare, e di nuovo riecheggia l’urlo delle madri preoccupate per la purezza dei propri pargoli: il video è TROPPO EROTICO (evidentemente non hanno mai ascoltato con attenzione Chirarizumu di KoyaShige dei NEWS…).

In effetti, lo ammettiamo, siamo ben lontani dalle atmosfere infantili del già citato Ponytail to Shushu, o da quelle tradizionali di Sakura no Shiori, per esempio. Heavy Rotation mostra le ragazze (quelle maggiorenni, ci teniamo a specificarlo) in biancheria intima, o immerse nella vasca da bagno, o vestite da gattine intente a giocare con fragole, dolcetti e latte e a scambiarsi tenere effusioni con le compagne. Niente di esplicito, ci mancherebbe (il video lo potete vedere qui), ma forse tanto, troppo lontano dall’immagine che le AKB48 hanno sempre trasmesso. Insomma, un cambiamento troppo repentino.

Che sia l’inizio delle fine? Ahah, non scherziamo. Tra copertine di an-an (click!), futuri drama con Takeru Sato (parliamo di Atsuko Maeda, click!), calendario 2011, documentario e chi più ne ha più ne metta, siamo sicure che ci terranno compagnia ancora per moltissimo tempo.

Restando in tema, comunque, non tutti gli scandali che riguardano le AKB48 sono il risultato di precise mosse propagandistiche.

E’ di ieri (14 ottobre), infatti, la notizia che una delle ragazze, la bellissima Sayaka Akimoto (click!), recentemente entrata a far parte dello staff di Waratte Iitomo!, sia rimasta coinvolta in uno scandalo sessuale che di divertente ha molto poco. Certo, a riportare la notizia è il solito Shukan Bunshun (sì, quello che di solito si diverte e cercare di pestare i piedi al Johnny Kitagawa nazionale), ma la notizia c’è e non si può negare.

Pare infatti che il produttore e creatore Hiroi Ouji (56 anni, signore e signori… e lo ripeto, CINQUANTASEI, click!) abbia più volte passato la notte nell’appartamento della Akimoto. Certo, loro negano che il rapporto vada oltre quello di “tutore e pupilla“, ma i dubbi restano… più che altro perché noi, da brave fans, diamo il beneficio del dubbio, ma siamo consapevoli che, in un caso o nell’altro, se la tua vita è ormai di dominio pubblico forse dovresti fare più attenzione a chi passa la notte in casa tua.

Lei si strugge, stella, dichiarando che non fanno altro che guardare film e che lui è una specie di insegnante di recitazione per lei… e, soprattutto, che visto che è più vecchio di suo padre non credeva che si sarebbe sollevato tutto questo polverone.

Sayaka, tesoro, con tutto il bene che ti vogliamo… temo che il polverone si sia sollevato PROPRIO perché lui è più vecchio di tuo padre, sai?

Oggi (15 ottobre) la saga continua: Hiroi Ouji ha parlato dello scandalo sul suo blog. Si è scusato con tutti, soprattutto con i fans, e ha detto che è stata l’agenzia di Sayaka a chiedergli di aiutarla con la recitazione. Si è anche detto dispiaciuto per la ragazza, che si è vista appioppare un rumour con un nonno di 56 anni (e non ha tutti i torti, eh?).

Noi comunque attendiamo la replica di Sayaka. E speriamo in bene.

[EDIT] Come non detto, la replica di Sayaka non si è fatta attendere… e non è andata per niente bene. Durante lo show radiofonico AKB48 no All Night Nippon, la ragazza ha infatti annunciato che rinuncerà al suo ruolo di leader del Team K. Ha spiegato che Hiroi Ouji ha guardato un film nel suo appartamento, poi si è addormentato e lei ha deciso di non svegliarlo; purtroppo, però, questo scandalo deve essere stato più grave del previsto (in modi che non riusciamo a capire), e Sayaka ha deciso di lasciare il ruolo di leader.

I fans hanno subito reagito mandando messaggi di supporto, ma Sayaka ha risposto che non sta fuggendo e che ha intenzione di lavorare sodo per meritarsi di nuovo il ruolo di “capitano” del team.

Che dire… vedremo chi verrà nominata leader del Team K al suo posto. In ogni caso, in bocca al lupo.

L’Uwasa Queen si dà alla macchia

Con noi che torniamo a pieno ritmo, tornano anche le notizie su cui tenervi aggiornati, a quanto sembra.


La Regina del Gossip, Erika Sawajiri, ha infatti deciso di farci credere che la costante attenzione che riceve ormai quotidianamente dai tabloid più svariati non le faccia così piacere come sembra. Come? Svanendo nel nulla, e rendendosi irraggiungibile da chiunque, anche per vie telefoniche. L’ultima sua apparizione in pubblico e di fronte alla stampa è stata il 5 Settembre scorso, e sarebbe dovuta apparire ad una conferenza stampa per una nuova pubblicità il 21 Settembre, cancellata poi il giorno precedente dalla stessa Erika, apparentemente a causa di febbre alta.
La cosa più preoccupante è che, anche la stessa madre dell’attrice, Lila, che vive con lei, è stata intervistata dalla stampa, e ha ammesso di non avere più avuto contatti con la figlia da almeno venti giorni. Quando però le sono stati chiesti ulteriori dettagli, la donna ha rifiutato di commentare ancora, e ha chiesto che l’intervista terminasse lì – e qui capiamo benissimo da chi abbia preso la figlia la sua lieve psicopatia, che prima si circonda di giornalisti e poi decide che non li sopporta più.
Intanto, anche i giornalisti si stanno dando da fare nelle indagini per la presunta sparizione di Erika: ovviamente peggiorando le cose. Sports Nippon dichiara convinto, infatti, che la causa potrebbe essere stata un articolo pubblicato il 1 Settembre, dove si raccontava dei problemi nati tra la Sawajiri e l’agente che la seguiva nel lontano 2007, che all’epoca la obbligò a chiedere pubblicamente scusa per i suoi comportamenti poco professionali tenuti sul luogo di lavoro (capricci, ritardi, volontà di fare sempre e comunque quello che voleva lei, oltre a qualche simpatico episodio di litigi ed insulti, insomma, niente di nuovo). Pare che l’articolo abbia creato problemi ad Erika, al suo ex manager ed ora anche alla sua nuova compagnia, la AVEX, nota per riuscire sempre a raccattarsi certi casi umani, giusto perché anche la pubblicità negativa, è pur sempre pubblicità.
Insomma, speriamo che si faccia viva al più presto, perché venti giorni senza sapere niente delle sue follie ci sembrano già un’eternità.

C’è anche però chi ha già smentito i neonati pettegolezzi sul proprio conto: Hikaru Utada, infatti, non appena le è stato chiesto su twitter quanto ci fosse di vero sull’articolo che dava lei e Kyoko Fukada per una coppia, ha risposto con un laconico “Ti piacerebbe!”. Be’, in effetti, sognare non è ancora vietato.

Hikki prigioniera d’amore!

Le ultime notizie che avevamo ricevuto da Hikaru Utada, una delle reginette del pop asiatico con alle spalle una carriera decennale costellata di enormi successi, erano riguardanti una pausa di tempo indeterminato dal mondo della musica. “Voglio che la mia crescita personale venga prima di tutto, d’ora in poi”, aveva detto, con tono piuttosto arrabbiato, “la mia vita personale, i miei spazi, ho bisogno di ricominciare a prendermi cura di me stessa. Tornerò al mondo della musica quando mi sentirò naturalmente portata a farlo.”
Inutile dire che i maligni erano subito andati a cercare le peggio motivazioni: essere famosi sin dall’età di quindici anni ha sicuramente privato la cantante di molte esperienze importantissime per la crescita personale, come il fare shopping liberamente al 109 di Shibuya e andare da mcDonald (e qui, abbiamo ragione a preoccuparci delle priorità nella mente dei giapponesi, davvero), usare normalmente i bagni quando si entra da Starbucks (non si sa mai, in effetti, con i tempi che corrono, che non ci sia qualche telecamera nascosta a filmare la star che fa i bisognini), prendere il treno, e costruirsi una sana e vivace vita amorosa.
Ma! Soffermiamoci su quest’ultima affermazione.
Benché la Hikki ci abbia sempre tenuto a precisare che lei le sue esperienze amorose se le faceva, è anche piuttosto innegabile che la fanciulla fosse più che altro single, per la maggioranza del tempo.
Be’, in questo caso, la pausa le ha sicuramente fatto bene.

Molti tabloid hanno infatti recentemente pubblicato la notizia di una presunta relazione romantica tra lei e l’attrice coetanea Kyoko Fukada. Ma come, vi chiederete voi, che proprio la nostra Kyoko era stata soprannominata “divoratrice di uomini” ed altri nomignoli carini dagli stessi tabloid che ora la dichiarano assolutamente omosessuale?
Non si sa, ciò che è certo, però, è che abbia sempre amato frequentare i locali dedicati alle lesbiche nel quartiere di Ni-Chome (sì, casa di Kamenashi) per bere circondata da donne che le facevano il filo proprio prima di girare le scene particolarmente importanti di qualche drama. E, recentemente, appare, sempre nello stesso locale, accompagnata da Utada, sollevando sempre più dubbi sulla loro relazione, man mano che si dimostravano più intime in pubblico.


E sì, è anche vero che lo stesso testimone oculare – del gravissimo delitto di essere entrate in un gay bar, sì, e allora le Mamushi dovrebbero essere tutte in prigione da qualche annetto buono! – ha ammesso che molte donne frequentano questi locali per poter bere in santa pace senza essere circondate e disturbate da uomini – da donne sì però, le donne le divertono. Peccato lo abbia detto subito dopo aver ammesso di aver notato qualche atteggiamento ambiguo e sin troppo intimo tra le due fanciulle, che pare prendano sempre lo stesso taxi quando abbandonano il locale.

Certo, in Giappone non si può nemmeno fare le frociare in pace senza venire tacciate di lesbismo, per carità. Ma è anche vero che la Hikki è sempre stata un’attivista per i diritti degli omosessuali, a partire dagli orsetti gay che disegnava bene o male ovunque e che ricordiamo con un sorriso ed una lacrimuccia.
E anche fosse, povera stella, lasciatela finalmente avere la sua storia d’amore in pace. Oh, e andare in bagno quando va da Starbucks, ovviamente.