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Del Gran Signore di tutte le molestie sessuali, ed altri fattacci

Per non perdere le buone vecchie abitudini del rimanere aggiornati su cosa accade nel patinato mondo di idol, attori ed attrici asiatici mentre noi stiamo qua a farci le unghie (e spesso e volentieri a mangiarcele a causa loro), abbiamo pensato di rimandare ancora di qualche giorno la carrellata dei migliori pettegolezzi del 2010 per uno sguardo sull’attualità.
E di cose in questi giorni ne sono successe, quindi ci duole mettere da parte la discorsività, ma ci tocca, d’altra parte, fare un po’ di ordine nelle vite di questi fanciulli e procedere per punti.

Se per i giapponesi vestire i panni di più o meno conosciuti eroi dei fumetti (dei loro fumetti, i manga) è ormai nel DNA, quando è un fumetto a chiedere in prestito i loro panni, la cosa si fa più interessante.
YOSHIKI, il celebre membro e co-fondatore della band Visual Kei per eccellenza, X Japan, è apparso infatti in compagnia niente di meno che di Stan Lee, il creatore di supereroi del calibro di Spiderman, i Fantastici Quattro e Iron Man, alla sessantottesima edizione dei Golden Globe Awards, a Beverly Hills. I due, infatti, sembrano essere diventati molto amici grazie alla collaborazione annunciata non poco tempo fa: Stan Lee creerà, su modello di YOSHIKI stesso, un supereroe del mondo della musica a fumetti. Il fumetto verrà in seguito tradotto in moltissime lingue (compresa la nostra, con ogni probabilità) ed adattato a serie animata. E, come ogni supereroe che si rispetti, speriamo che non ci faccia attendere a lungo per un film.

Passando alla nostra agenzia preferita di esseri mitologici metà uomo e metà glitter (visto che la definizione vi è piaciuta), dobbiamo purtroppo dare una cattiva notizia a tutte le fans degli Arashi: con il trentesimo compleanno del loro leader e membro più vecchio Satoshi Ohno, l’intero gruppo è da considerare ufficialmente fuori dalle riviste di idol quali Potato, Wink Up e Duet, e d’ora in avanti appariranno solo con interviste ed articoli individuali (questo mese, in particolare, appariranno solamente un’intervista a Masaki Aiba e un articolo sul film di prossima uscita di Kazunari Ninomiya). Questa è un’altra, per chi le chiedeva, delle poche regole note della Johnny & Associates: non appena un gruppo raggiunge la soglia dei 30, deve “diplomarsi” dalle riviste sopra citate, per lasciar posto ai sempre più numerosi gruppi di giovincelli. Così accadde ai KinKi Kids e così anche ai 20th Century (il sottogruppo dei tre più grandi) dei V6: “La regola non scritta non è così rigida, in realtà“, rassicura però uno degli editori di questo genere di magazine, “semplicemente non è più un appuntamento fisso nei loro impegni, ma in caso tutti e cinque fossero liberi nello stesso momento, continueremo a pubblicare servizi fotografici di gruppo“. Certo, se il problema è solo trovarli liberi tutti e cinque nello stesso momento, allora sarà proprio un gioco da ragazzi.

Per esaurire in fretta la parte informativa di questo articolo (ed arrivare alla parte spettegolona, concedetemi il termine), non ci resta che fare un piccolo appunto su un caso di plagio di cui avevamo parlato tempo fa: vi ricordate delle Vocaloid? E chi se ne dimentica, direte voi. E vi ricordate di quella canzone dei KAT-TUN che assomigliava pericolosamente, guarda un po’, proprio ad una delle Vocaloid uscita poco tempo prima? Be’, i produttori della canzone dei KAT-TUN, “NEVER x OVER ~ 「-」IS YOUR PART”, hanno ammesso le influenze della canzone della vocaloid LUKA MEGURINE, ed hanno pubblicamente chiesto scusa ai seguaci di entrambi gli artisti. Il creatore della canzone della Vocaloid, AVTechNO!, che aveva lanciato l’allarme plagio qualche settimana fa, ha lasciato un breve messaggio delle proprie più sentite e sincere scuse ai KAT-TUN stessi ed ai loro fans, specificando che ovviamente la colpa di quanto successo non fosse in alcun modo da attribuire ai ragazzi, ed augurando loro ogni bene per il futuro. I maligni dicono che abbia ricevuto un sacco di soldi per questa sviolinata. Noi non diciamo niente, ma si sa come funziona la Johnny & Associates, no? Meglio insabbiare la cattiva pubblicità.

Il premio per il pettegolezzo più idiota della settimana va senza dubbio al Gran Signore di tutte le Molestie Sessuali, un certo M di una certa agenzia J che si occupa solo di idol uomini. Sì, quando le riviste scandalistiche cercano di nascondere i reali protagonisti dei loro scoop per non avere danni legali di alcun genere, ci riescono veramente male.
E chiarito che si tratti proprio della Johnny & Associates, cosa ha fatto questo povero signor M per meritarsi un titolo così altisonante?
Be’, a quanto pare, è andato in giro lamentandosi di non essere abbastanza popolare con signore e signorine. Il ragazzo – o, per meglio dire, l’uomo, dato che l’articolo mette in chiaro più volte che si tratti ormai di un veterano dell’agenzia – non attrae le donne, non l’ha mai fatto e, arrivati a questo punto della sua carriera, secondo i nostri simpatici articolisti, ha ben poche probabilità di farlo. Come si passi dal lamentarsi della propria sfigataggine all’essere un Gran Signore di tutte le Molestie Sessuali non è del tutto chiaro, ma pare addirittura che le continue lamentele ed il comportamento del povero M stiano cominciando ad attirare l’antipatia di alcuni colleghi della stessa agenzia: un tale A – che le illazioni delle lettrici identificano in Akanishi Jin, Aiba Masaki degli Arashi, Arioka Daiki degli Hey!Say!JUMP, o, persino, gli Arashi al completo –  pare che lo disprezzi e l’abbia ignorato pubblicamente, proprio a causa di questo suo comportamento. “Certo“, commenta il popolare stilista X al Friday, la rivista scandalistica che ha pubblicato questa perla, “se l’agenzia conta nelle sue fila artisti di questo genere, sarà sempre più difficile ottenere lavoro per alcuni di loro“.
Ma a questo punto, chi è questo M, ormai veterano dell’agenzia, che proprio non riesce a piacere alle donne – e pubblicamente se ne lamenta, guadagnandosi questo simpatico titolo?
Le lettrici accanite del Friday non se lo sono, ovviamente, lasciato dire due volte, ed hanno cominciato una vera e propria caccia al Porco per riuscire a scoprire il nome del fortunato vincitore.
E se il primo nome che è venuto in mente è stato quello del famoso solista Masahiko Kondo – conosciuto in patria come Matchy, 46 anni e quasi altrettanti all’attivo di carriera, non esattamente noto per il suo carattere affabile ed aperto – di certo non è il solo.
Nella lista dei veterani – da loro intesi come chiunque abbia già debuttato, ci pare di capire – appaiono infatti in ordine d’età tutta una serie di nomi, tra cui molti che di sicuro non hanno problemi di popolarità nel mondo delle fanciulle: vanno dall’affascinante Masahiro Matsuoka (batterista dei TOKIO, 34 anni), a Go Morita e Ken Miyake (V6, entrambi 31 anni), Jun Matsumoto (Arashi, 27 anni), Shingo Murakami e Ryuhei Maruyama (Kanjani8, rispettivamente 28 e 27 anni), sino ad assai meno veterani come Takahisa Masuda (NEWS, 24 anni) ed addirittura il piccolo Ryutaro Morimoto (Hey!Say!JUMP, solamente 15 anni).
La sottoscritta ovviamente punta l’accusatorio indice contro il piccolo Ryutaro e la sua faccina da bravo bambino che chissà cosa nasconde, oppure Tatsuki Muro dei VETERAN, altrimenti detto quello altissimo e non proprio bello dei Kansai Junior’s. Ma mi rimetto al vostro giudizio.

L’ologramma che mise in ginocchio il Giappone

Un nemico comune ha unito boy band pop e rock band Visual Kei nella lotta per la buona musica: ha sedici anni, non arriva al metro e sessanta, si chiama Hatsune Miku e nel giro di un anno è diventata l’idolo di Akihabara, scalando le classifiche e venendo etichettata come vero e proprio fenomeno di massa. Niente di nuovo sul fronte orientale, direte voi, sarà l’ennesima ragazzina praticamente impubere che scatena i desideri nascosti di ogni Otaku come si deve semplicemente agitando una gonna corta di pizzo ed orecchiette da gatto. Un fenomeno bene o male continuo in Giappone che, in ogni caso, quasi sempre tende ad assorbirsi da solo. Be’, ci siete quasi. L’unica differenza è che la ragazzina in questione non esiste realmente.

Hatsune Miku è infatti una Vocaloid, ovvero un’applicazione di sintetizzazione vocale, realizzata il 31 Agosto 2007, campionando la voce dell’attrice radiofonica Saki Fujita. Dai suoi creatori – la società Crypton Future Media – è stata definita “La diva androide del mondo del futuro prossimo, dove le canzoni saranno perdute”. Ed in effetti, guardandola, non c’è che dire, sembra proprio di dare uno sguardo al futuro: la sua prima apparizione su un palcoscenico  è stata grazie ad un ologramma dinamico, proprio come nei migliori anime futuristici che tanto piacciono ai Giapponesi.
Infatti è stato, inutile dirlo, immediato successo: dopo il suo primo PV, “Nebula”, uscito il 3 Giugno 2009, ne sono seguiti altri tre, a Luglio di quest’anno. Ma il suo successo non si ferma di certo a questo, perché, scaricando il software adatto, Miku può materializzarsi sullo schermo di qualsiasi computer, cantando le canzoni scritte appositamente per lei dal suo nuovo possessore. Insomma, una manna dal cielo per ogni Hikikomori che non ha alcuna voglia di uscire di casa, eppure vuole vedere la sua beniamina direttamente nella propria cameretta. Chi però pensava che la piccola star si rivolgesse ad un pubblico decisamente differente rispetto alle solite pop star e che quindi non avrebbe dato fastidio a nessuno, si sbagliava di grosso.

Il primo a dare segni di insofferenza verso la fanciulla virtuale è stato il chitarrista della famosa rock band Visual Kei The Gazette, Aoi, che sul suo profilo di twitter ha lanciato un appello abbastanza accorato e decisamente infastidito a chiunque si fosse dimostrato entusiasta nelle canzoncine orecchiabili della Vocaloid. “Non sono felice di dire questo, ma non mi piace vedere ascoltatori e riviste trattare Vocaloid come se fosse vero materiale artistico”, dice, “Sicuramente è tecnologia incredibile, ma se vi sentite soddisfatti di questo, allora per noi non ha senso continuare a fare musica. Potrei addirittura dire che ciò che facciamo non è altro che masturbazione, per noi stessi. Le persone che trattano dei semplici macchinari come quelli come veri artisti sono semplicemente pazze”. Insomma, l’industria musicale è in crisi bene o male ovunque ultimamente – nonostante quella Giapponese, almeno in questo campo, non è proprio definibile crisi – e lui, giustamente, se la prende con quella che di certo non considera musica – lui eh, noi non ci siamo espresse a riguardo, se non che la vocina campionata della Vocaloid mi fa venire mal di testa e sveglia i miei gatti. Purtroppo però non si può dire che le reazioni provocate siano state quelle che il chitarrista sperava: dopo aver ricevuto critiche persino dai suoi stessi followers, probabilmente fan di Miku, ha cancellato il tweet in questione, facendo finta di niente. Insomma, va bene tutto Aoi, però lanciare il sasso e poi nascondere la mano non è stata precisamente una gran mossa.

Purtroppo, però, non è tutto: gira voce che “NEVER x OVER ~ 「-」IS YOUR PART”, la b-side del nuovo singolo “CHANGE UR WORLD” dei KAT-TUN – che non stiamo nemmeno più ad introdurvi e a dirvi chi siano, abbiamo il lieve sospetto che lo sappiate ormai tutti – altro non sia che una bella scopiazzatura di “DYE”, canzone della Vocaloid LUKA MEGURINE incisa a febbraio. L’attacco è stato lanciato direttamente da AVTechNO!, il creatore di “DYE”, che ha ammesso di essere rimasto schockato dall’incredibile somiglianza della canzone, ricevendo subito un fiume di commenti a suo sostengo – e qualche commento che invece faceva notare quanto entrambe le canzoni fossero del tutto simili ad altre, ben più vecchie. Per amor di cronaca è necessario dire che la somiglianza si può notare più che altro nell’introduzione, e che, in realtà, pasticciando con i sintetizzatori è abbastanza semplice che qualcosa venga fuori un po’ troppo simile. E si sa, ultimamente alla J&A sembrano aver ricevuto un intero stock di sintetizzatori nuovi di zecca. E sarebbe un peccato lasciarli a prender polvere.